Ogni situazione emergenziale, indipendentemente dalla sua natura, produce nelle persone uno choc emozionale intenso. Per essere in grado di fronteggiare l’attuale emergenza sanitaria in corso è necessario compiere un primo passaggio: esplorare il mondo delle emozioni.
Innanzitutto una premessa: gli esseri umani, pur sforzandosi di essere razionali affidandosi alla logica, sono profondamente psico-logici: pertanto, le emozioni giocano un ruolo fondamentale, stravolgendo talora le scelte più pianificate o basate su dati di fatto.
Una delle reazioni più tipiche in questi casi è la sperimentazione della paura, emozione primaria, fondamentale per la nostra difesa e sopravvivenza: se non la provassimo non riusciremmo a metterci in salvo dai rischi. Percepire paura è necessario perché ci attiva, ma essa deve essere pertinente alle effettive minacce. Non riuscire a gestire la paura percependo il Coronavirus come un pericolo predatore inarrestabile, significa rischiare di attuare comportamenti impulsivi, frenetici ed irrazionali per la maggior parte controproducenti. Si originerebbero in questo caso panico ed ansia generalizzata: un pericolo limitato ed un contenuto di contagio viene generalizzato facendo percepire ogni situazione come rischiosa ed allarmante.
Tre sono i comportamenti difensivi che è possibile attivare automaticamente per affrontare situazioni di allerta: immobilizzazione, lotta e fuga. Di fronte ad un pericolo imminente e grande tendiamo a paralizzarci sperando che il nemico non ci veda. Quando pensiamo che il pericolo sia troppo grande da combattere, allora fuggiamo; quando invece pensiamo di avere le forze per affrontarlo e superarlo allora combattiamo. Questi comportamenti sono automatici, selezionati dalla filogenesi, cioè dalla storia dell’uomo e degli esseri viventi, come i più efficaci per affrontare situazioni di pericolo.
Dunque, reagire a questa situazione di pericolo tendendo a non uscire, fuggendo dalle situazioni e persone potenzialmente a rischio e sviluppando talvolta reazioni aggressive sono comportamenti assolutamente normali. Inoltre, non siamo “creati” per reggere situazioni di allerta o tensioni troppo a lungo: l’attuale situazione sanitaria sta determinando un forte impatto sul nostro distress (stress negativo) psicologico, facendoci stazionare in essa in modo continuativo e permeante.
Un fenomeno che richiede un approfondimento è il contagio emotivo: questo si genera quando le emozioni sono in libertà e non connesse a delle minacce reali. Le persone usano per esempio il web per esprimere ansie ed angosce che hanno dentro senza assumersi la responsabilità o senza capire che questa loro espressione manda altre persone in risonanza. Le emozioni si trasferiscono tra le persone che sono “in contatto” tra loro, raggiungendo in breve luoghi anche molto distanti. Questo è il contagio: le persone incominciano ad aver paura non del fatto di aver incontrato un problema concreto ma aver visto tanti altri che si muovono in allarme.
Allenati a gestire le tue emozioni…imparerai anche ad agire nel modo più corretto, anzi nel modo più “emotivamente intelligente”: