APPROFONDIMENTI

Perché parlare di gestione psicologica dell’emergenza?Indietro

Ogni situazione emergenziale, indipendentemente dalla sua natura, produce nelle persone uno choc emozionale intenso. Per essere in grado di fronteggiare l’attuale emergenza sanitaria in corso è necessario compiere un primo passaggio: esplorare il mondo delle emozioni.

Quali emozioni possono essere nate in questo momento di allerta?

Innanzitutto una premessa: gli esseri umani, pur sforzandosi di essere razionali affidandosi alla logica, sono profondamente psico-logici: pertanto, le emozioni giocano un ruolo fondamentale,  stravolgendo talora le scelte più pianificate o basate su dati di fatto.

Una delle reazioni più tipiche in questi casi è la sperimentazione della paura, emozione primaria, fondamentale per la nostra difesa e sopravvivenza: se non la provassimo non riusciremmo a metterci in salvo dai rischi. Percepire paura è necessario perché ci attiva, ma essa deve essere pertinente alle effettive minacce. Non riuscire a gestire la paura percependo il Coronavirus come un pericolo predatore inarrestabile, significa rischiare di attuare comportamenti impulsivi, frenetici ed irrazionali per la maggior parte controproducenti. Si originerebbero in questo caso panico ed ansia generalizzata: un pericolo limitato ed un contenuto di contagio viene generalizzato facendo percepire ogni situazione come rischiosa ed allarmante.

Tre sono i comportamenti difensivi che è possibile attivare automaticamente per affrontare situazioni di allerta: immobilizzazione, lotta e fuga. Di fronte ad un pericolo imminente e grande tendiamo a paralizzarci sperando che il nemico non ci veda. Quando pensiamo che il pericolo sia troppo grande da combattere, allora fuggiamo; quando invece pensiamo di avere le forze per affrontarlo e superarlo allora combattiamo. Questi comportamenti sono automatici, selezionati dalla filogenesi, cioè dalla storia dell’uomo e degli esseri viventi, come i più efficaci per affrontare situazioni di pericolo.

Dunque, reagire a questa situazione di pericolo tendendo a non uscire, fuggendo dalle situazioni e persone potenzialmente a rischio e sviluppando talvolta reazioni aggressive sono comportamenti assolutamente normali. Inoltre, non siamo “creati” per reggere situazioni di allerta o tensioni troppo a lungo: l’attuale situazione sanitaria sta determinando un forte impatto sul nostro distress (stress negativo) psicologico, facendoci stazionare in essa in modo continuativo e permeante.

Un fenomeno che richiede un approfondimento è il contagio emotivo: questo si genera quando le emozioni sono in libertà e non connesse a delle minacce reali. Le persone usano per esempio il web per esprimere ansie ed angosce che hanno dentro senza assumersi la responsabilità o senza capire che questa loro espressione manda altre persone in risonanza. Le emozioni si trasferiscono tra le persone che sono “in contatto” tra loro, raggiungendo in breve luoghi anche molto distanti. Questo è il contagio: le persone incominciano ad aver paura non del fatto di aver incontrato un problema concreto ma aver visto tanti altri che si muovono in allarme.

Quali emozioni aiutano a mantenere un comportamento efficace?

Allenati a gestire le tue emozioni…imparerai anche ad agire nel modo più corretto, anzi nel modo più “emotivamente intelligente”:

  • Sviluppa consapevolezza e capacità di riconoscere le tue emozioni: essere consapevole significa che hai una consapevolezza delle tue emozioni, che sai valutare i tuoi punti di forza e debolezza e che sai avere fiducia in te stesso. Tieni un diario: dedica pochi minuti della tua giornata a scrivere le tue riflessioni, i tuoi pensieri e le tue emozioni. Annota quello che è accaduto, quello che hai sentito e come hai reagito, riconoscendo le tue reazioni;
  • Utilizza i tuoi sentimenti per un fine: prova a capire come potresti sentirti nell’affrontare una situazione a cui stai andando incontro ed esercitati a dare un nome alle tue emozioni (gioia, rabbia, paura, disgusto, tristezza). Ciò significa iniziare a riconoscerla e di conseguenza gestirla. Prova a scegliere un comportamento adeguato alla sensazione che hai riconosciuto invece che reagire in modo incontrollato ad essa;
  • Sviluppa empatia e capacità di sentire gli altri entrando in un flusso di contatto e  di “stare insieme” anche in altre modalità. L’empatia è la capacità di riconoscere e comprendere a pieno le emozioni altrui. È caratterizzata da processi cognitivi ed un’attivazione emozionale nel soggetto. È un tentativo attivo di comprendere la prospettiva degli altri e le loro emozioni: in pratica come percepiscono e come vivono la loro realtà. L’empatia migliora la tua salute e le tue relazioni! Come puoi allenarla? La curiosità verso gli altri è il primo passo per comprendere cos’è l’empatia ed estenderne l’efficacia. Ti capita durante le conversazioni di aver sempre la risposta pronta prima ancora che l’altro abbia finito la frase? Rallenta un po’ e prova così: prenditi un momento per considerare ciò che l’altro ha detto e fatti delle domande per approfondire il suo punto di vista. Dopodiché tenta di comprendere perché quella persona la pensa così. Infine prova ad identificare le sue emozioni. Questa pratica è ancora più utile quando non condividi l’opinione dell’altro, perché ti permette di espandere e completare la tua.