Con l’avvicinarsi della stagione estiva e quindi del conseguente aumento delle temperature esterne, il rischio “microclimatico” in ambienti di lavoro diventata particolarmente importante.
Il microclima influisce infatti maniera significativa sulla qualità degli ambienti in cui si si lavora e quindi sul benessere delle persone che svolgono li propria attività .
L'uomo è “omeotermo”: i valori di temperatura interna del corpo devono essere mantenuti entro un campo estremamente ristretto, compreso tra 35,8°C e 37,2°C, tale intervallo garantisce le condizioni di salute e benessere dell’individuo.
Il sistema di termoregolazione, per mantenere l’equilibrio termico, innesca una serie di meccanismi in grado di cedere calore all'esterno (sudorazione,….); Il microclima si riferisce al complesso dei parametri ambientali (temperatura, umidità ……) che condizionano lo scambio termico tra individuo e ambiente.
Il rischio microclimatico è un rischio che dipende dalla correttezza dei parametri termici che caratterizzano un luogo di lavoro; a seconda delle diverse situazioni può determinare un discomfort termico (ambienti moderati, es uffici) fino ad arrivare a costituire un pericolo immediato per la salute (ambiente severi, reparti produttivi in genere).
Negli ambienti severi caldi (temperatura dell’aria e radiante elevata, attività lavorative di norma “medie/pesanti”) il sistema di termoregolazione non riesce sempre a gestire in modo adeguato questa situazione e quindi si va in contro a possibili rischi per la salute da leggeri a molto critici (affaticamento, collasso, colpo di calore, edema da calore, disordini cutanei, deficit idrico e sodico).
Notiamo come una possibile situazione di disagio o rischio per la salute dipende, oltre che dai parametri ambientali sopra segnalati, anche da parametri personali: tipo di abbigliamento (clo) ed attività svolta (met); a parità di condizioni ambientali questi ultimi parametri possono influenzare notevolmente la situazione in cui si trova ad operare un lavoratore.
Per poter dare un giudizio sul microclima sia per ambienti moderati che severi, il Datore di Lavoro ed i suoi collaboratori ognuno per le proprie competenze (RSPP, Medico Competente e RLS) occorrerà generalmente ricorrere ad ‘indici sintetici’ (che esprimono in un unico valore tutti i parametri ambientali e personali) che vengono confrontati con standard di riferimento (es. WBGT: temperatura al globotermometro a bulbo bagnato; PPD: percentuale di insoddisfatti, …) previsti da norme tecniche (ISO, UNI…).
Per il calcolo di questi indici sono necessarie misure strumentali specifiche effettuate da tecnici competenti dotati di apposita strumentazione. Il loro impiego è necessario per il calcolo degli indici sintetici che permettono una valutazione precisa del rischio.
La nostra società si rende disponibile per valutare il ”microclima” presso la Vs. realtà aziendale (ambienti moderati, severi caldi) tramite una preliminare campagna di misura dei prametri fisici ambientali (temperatura,umidità,…), utilizzando apposita strumentazione ed una successiva elaborazione degli indici di riferimento del rischio espositivo.
L’utilizzo degli indici sintetici di rischio permettono di poter valutare oggettivamente e non soggettivamente la qualità dell’ambiente in cui si opera; affidarsi a sole “sensazioni” soggettive non può essere ritenuta una metodologia corretta di analisi, specie in ambienti severi; in alcune situazioni questa prassi può addirittura rilevarsi anche pericolosa (sottostima della problematica).
Dott. Stefano Moscatelli