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L’Overshoot day 2020, la spinta verso un modello di sviluppo sostenibileIndietro

L’esaurimento delle risorse e la crisi mondiale in corso devono guidarci verso un cambiamento radicale del nostro modello di sviluppo, in favore di uno sviluppo sostenibile

Oggi, sabato 22 agosto 2020 è l’Overshoot Day della Terra, detto anche “giorno del debito ecologico” cioè il giorno in cui il pianeta ha consumato interamente le risorse biologiche che gli ecosistemi naturali sono in grado di rinnovare nel corso dell’intero anno.

Secondo uno studio condotto dal Global Footprint Network, Organizzazione no profit nata allo scopo di promuovere uno sviluppo sostenibile e l’uso consapevole delle risorse naturali, l’umanità utilizza attualmente il 60% in più di quanto si possa rinnovare: è come se utilizzassimo le risorse di 1,6 pianeti Terra.  Il primo Overshoot Day è stato nel 1970, da quella data in poi il nostro Pianeta ha iniziato ad accrescere il proprio “deficit ecologico”.

Per quanto riguarda l’Italia il dato è ancora meno incoraggiante in quanto è stato calcolato che se i ritmi di consumo degli italiani fossero quelli di tutti gli abitanti del pianeta, avremmo bisogno di 2,72 Terre per soddisfare tutte le nostre richieste.

C’è però un dato positivo: rispetto allo scorso anno la data è stata posticipata di ben 24 giorni e si avvicina molto al 19 agosto, data dell’Overshoot Day per l’anno 2006.

Purtroppo questo radicale miglioramento non è dovuto ad un improvviso impegno concreto da parte della popolazione mondiale verso la sostenibilità, ma è il risultato di diversi mesi di lockdown causato dalla pandemia da Covid-19.

L’interruzione delle attività produttive non essenziali, la riduzione degli spostamenti anche tramite soluzioni di lavoro in modalità smart-working, hanno consentito una notevole riduzione delle immissioni di inquinanti in atmosfera.  Secondo un rapporto dell’ Agenzia Internazionale per l’Energia è stato registrato un notevole calo della domanda di energia a livello globale che ha consentito una riduzione delle emissioni di CO2 globali dell’8%, il che significa che il mondo ha disperso nell’atmosfera almeno un miliardo di tonnellate in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Secondo questa prospettiva quindi la pandemia da Covid-19 ha comportato un significativo “vantaggio” dal punto di vista ambientale, che potrebbe però rivelarsi effimero nel momento in cui la ripresa a seguito della crisi non sia guidata dai principi della sostenibilità e dalla reale volontà di tutelare le risorse naturali a nostra disposizione.  E’ stato infatti dimostrato che per ottenere dei risultati significativi nel contrasto ai cambiamenti climatici, all’inquinamento dei mari ecc.. è necessario che il dato puntuale del 2020 si tramuti in una vera e propria tendenza nei prossimi decenni.

Gli sforzi compiuti a livello mondiale per il contrasto al Covid-19 hanno dimostrato come sia possibile un lavoro sinergico per raggiungere i medesimi obiettivi,  oltre alla nostra capacità modificare il nostro stile in brevissimo tempo .

Dobbiamo quindi essere tutti consapevoli che non ci possiamo più permettere di consumare più delle risorse che abbiamo a disposizione e adottare l’unica forma di sviluppo compatibile che consenta di utilizzare esclusivamente le risorse a disposizione senza comprometterne la disponibilità futura: lo sviluppo sostenibile.

Kyle Lorino

Settore Ambiente