Dopo un Iter parlamentare che è durato più di due anni, il 28 luglio 2021, la Commissione Affari Sociali della Camera ha approvato in via definitiva la legge che introduce la cosiddetta “immunità” per chiunque utilizzi un Dispositivo Defibrillatore Semiautomatico per salvare la vita di un altro individuo. Si tratta di una vera e propria rivoluzione che mira a combattere le morti improvvise per arresto cardiaco e che arriva dopo il disegno di legge numero 1441 “Disposizioni in materia di utilizzo dei defibrillatori semiautomatici e automatici in ambiente extraospedaliero”
Defibrillatori ovunque, dunque. Nelle pubbliche amministrazioni, in scali aeroportuali, stazioni ferroviarie, porti, ma anche a bordo dei mezzi di trasporto aerei, ferroviari, marittimi e della navigazione interni. E presso i gestori di pubblici servizi, a bordo dei servizi di trasporto extraurbano in concessione. Ogni anno in Italia 60mila persone sono vittime di arresto cardiaco, che colpisce anche senza avvisaglie.
L’arresto cardiaco è un killer silenzioso che rappresenta la principale causa di morte nei paesi occidentali. La percentuale di sopravvivenza è legata alla tempestività dell’intervento di defibrillazione. Ogni minuto che passa dal momento dell’arresto cardiaco la possibilità di sopravvivenza scende del 10%: dopo 5 minuti le probabilità di salvataggio sono del 50%, dopo 10 minuti sono pari a zero. La sopravvivenza a un arresto cardiaco è attualmente inferiore al 10% se non si interviene con sistemi di defibrillazione precoce. I dati scientifici segnalano invece che la sopravvivenza in caso di arresto cardiaco si ha nel 46% dei casi, quando si interviene subito con un defibrillatore. Secondo i dati diffusi dal Ministero della salute, in Italia circa una persona su 1.000 ogni anno viene colpita da morte cardiaca improvvisa Dati Istat riportano che l’arresto cardiaco in Italia uccide circa 60.000 persone ogni anno. E’ il responsabile del 10 per cento dei decessi che si verificano ogni anno in Italia ed il 50 per cento di tutti i decessi causati da patologie cardiache. Nel nostro Paese, ogni anno, su cento persone colpite da un attacco di cuore per una fibrillazione ventricolare, un terzo dei pazienti muore prima di raggiungere l’ospedale i dati della letteratura scientifica evidenziano che la defibrillazione precoce può triplicare il numero dei sopravvissuti.
L’arresto cardiaco in ambiente extra ospedaliero ha una percentuale di sopravvivenza molto bassa, in quanto tempo-correlata. Il tempo di intervento medio si aggira intorno a 12-15 minuti, un tempo eccessivamente lungo se si pensa che per ogni minuto che passa dall’inizio dell’arresto cardiaco, in assenza di rianimazione cardiopolmonare, la probabilità di restare in vita si abbassa di circa il 7-10 %. La prima scarica con il defibrillatore, per evitare danni cerebrali, dovrebbe essere somministrata entro 3 minuti.
Il tasso di utilizzo dei defibrillatori in Italia prima dell’arrivo dei mezzi di soccorso su soggetti colpiti da arresto cardiaco in ambiente extraospedaliero è molto basso (6,4 %), specialmente se confrontato con quello medio di altri Paesi europei (15-20 %).
Il ruolo fondamentale del defibrillatore che assicura la precocità del trattamento salvavita è caratterizzato da: esonero dell’operatore dall’onere della diagnosi, rende possibile la defibrillazione da parte di personale non medico, permette una larga diffusione della possibilità di defibrillazione, consente percorsi formativi più brevi
I defibrillatori saranno distribuiti in modo capillare sul territorio e sarà possibile salvare tante vite umane. Fondamentale poi la depenalizzazione nell’uso dei defibrillatori da parte di personale non sanitario. Chiunque, quindi, potrà intervenire e applicare il defibrillatore, seguendo le indicazioni che l’apparecchiatura darà al soccorritore in automatico. É anche prevista la mappatura delle apparecchiature sul territorio per facilitare i soccorsi. Ci saranno delle app, con un sistema di mappatura costante in tutta Italia per sapere dove sono allocati i defibrillatori. Ogni centrale del 118 avrà in tempo reale la localizzazione dei defibrillatori e dei volontari presenti nel territorio. Basterà attivare la app per sapere dove è il defibrillatore più vicino.
La nuova legge consente dunque l’uso dei defibrillatori automatici (i defibrillatori automatici necessitano solo di essere collegati al paziente e di essere accesi: una volta accertato lo stato di arresto cardiocircolatorio del paziente, il defibrillatore procede erogando automaticamente la scarica elettrica) e semiautomatici (un defibrillatore semiautomatico è in grado di determinare automaticamente, attraverso un’analisi sofisticata e accurata dell’elettrocardiogramma del paziente, se il paziente è in arresto cardiaco da fibrillazione ventricolare/tachicardia ventricolare; solo se il paziente si trova in questa condizione, il dispositivo eroga la scarica elettrica, selezionando il livello di energia necessario, l’utente che utilizza il defibrillatore non ha in alcun modo la possibilità di imprimere uno shock al cuore del paziente se il dispositivo non lo ritiene necessario) anche al personale non sanitario che abbia ricevuto una specifica formazione nelle attività di rianimazione cardio-polmonare. Ma in assenza di personale sanitario o non sanitario formato, nei casi di sospetto arresto cardiaco è comunque consentito l’uso del defibrillatore anche a una persona senza requisiti, viene infatti sancita la non punibilità delle azioni legate all’uso del defibrillatore e alla rianimazione cardiopolmonare intraprese da persone che agiscano in stato di necessità nel tentativo di prestare soccorso a una vittima di sospetto arresto cardiaco.
La nuova legge prevede inoltre l’introduzione alle tecniche di rianimazione cardiopolmonare di base e di utilizzo dei defibrillatori nelle scuole secondarie di primo e secondo grado. Previste iniziative di formazione per gli studenti in classe sulle tecniche di primo soccorso, anche in collaborazione con il servizio di emergenza territoriale 118. Ogni scuola, il 16 ottobre, in concomitanza con la Giornata mondiale per la rianimazione cardiopolmonare potrà effettuare specifiche iniziative di informazione sull’arresto cardiaco e sulle azioni di primo soccorso. Previste campagne di informazione e di sensibilizzazione organizzate da ministero della Salute e dicastero dell’Istruzione negli istituti di istruzione primaria e secondaria. Campagne dirette a studenti, genitori, personale docente e non docente e agli educatori per informare sulle manovre di rianimazione cardiopolmonari e sull’uso del defibrillatore.
La nuova legge prevede che entro 60 giorni chi già dispone di un defibrillatore abbia l’obbligo di comunicare la presenza del dispositivo alle centrali operative del sistema di emergenza sanitaria 118, in modo che sia possibile una mappatura per la tempestiva localizzazione del defibrillatore più vicino in caso di un arresto cardiaco. Dovrà essere comunicata marca, modello, data di scadenza delle parti deteriorabili (batterie o piastre adesive) e orari di accessibilità al pubblico. Nei luoghi pubblici dove c’è un dispositivo registrato dovrà essere individuato un responsabile del corretto funzionamento dell’apparecchio e di una adeguata informazione all’utenza. La Centrale operativa del sistema di emergenza sanitaria 118 territorialmente competente dovrà effettuare una segnalazione periodica delle date di scadenza delle parti deteriorabili. Previsto anche sistema di monitoraggio remoto della centrale operativa del sistema di emergenza sanitaria 118 più vicina per verificare in tempo reale lo stato operativo e la scadenza delle parti deteriorabili o malfunzionamenti.
dott. Paolo Grillo