Il saturimetro, chiamato anche pulsossimetro, è un dispositivo che consente di verificare, in modo non invasivo, la saturazione dell’ossigeno nel sangue e parallelamente la frequenza cardiaca.
Con il termine saturazione di ossigeno s’intende la quantità di emoglobina satura presente nel sangue rispetto alla quantità totale.
Il saturimetro serve per valutare il livello di funzionalità respiratoria. Infatti, conoscendo la saturazione, possiamo stimare indirettamente se i polmoni stanno assumendo dall’aria la corretta quantità di ossigeno, necessaria per tutto il nostro organismo.
Viene utilizzato spesso per individuare disfunzioni respiratorie o come monitoraggio nei pazienti affetti da malattie delle vie respiratorie, come la BPCO, nei fumatori e nei soggetti esposti a inquinamento ambientale o sul luogo di lavoro.
Il saturimetro è composto da una sonda e due sensori. La prima esegue le rilevazioni e viene posizionata come una pinza sull’ultima falange del dito. I sensori invece sono due diodi che generano raggi luminosi attraverso la cute, con diverse lunghezze d’onda, analizzando le molecole di emoglobina sottostanti.
L’utilizzo del saturimetro da dito è davvero semplice: è sufficiente appoggiare il dito all’interno dell’apposita apertura del dispositivo e premere le due estremità; successivamente per azionare il saturimetro da dito sarà necessario schiacciare il pulsante di avvio per dare inizio alla rilevazione. Si consiglia di provare su dita diverse, per avere una più precisa idea dei valori di ossigenazione.
Pima della misurazione, lavarsi accuratamente le mani con acqua calda, affinché la temperatura del dito aumenti ed evitando rilevazioni errate. È inoltre consigliato rimuovere lo smalto dalle unghie, poiché altera la lettura degli infrarossi e tagliare unghie troppo lunghe.
L’ossigenazione è riportata sullo schermo del saturimetro come SpO2 in percentuale. Normali valori vanno dal 96% in su, sebbene valori fino al 94% non vengono considerati pericolosi. Valori tra 90-95% indicano stadi di ipossia lieve, cioè una parziale assenza di ossigeno.
Nel caso il valore di SpO2 scenda sotto il 90% (grave ipossia) e vi siano sintomi associati come febbre, mancanza di respiro e tosse, è consigliato contattare il numero unico di emergenza (112), in quanto il nostro sistema respiratorio comincia a non ossigenare correttamente il corpo.
In alcuni casi, la valutazione della saturazione può risultare errata. Questo può accadere nei casi di:
Questo test misura la distanza che un soggetto riesce a percorrere camminando il più velocemente possibile in piano per sei minuti (comprese le interruzioni necessarie).
È un facile test utilizzato come screening ei soggetti con patologie respiratorie, e facilmente eseguibile a domicilio. Esso è in grado di valutare in maniera rapida la capacità del soggetti di svolgere le normali attività quotidiane.
Esecuzione: il soggetto è invitato a camminare alla massima velocità possibile per sei minuti su una superficie di marcia piana, lungo un percorso rettilineo. È possibile fermarsi ogni volta che lo ritenga necessario. Allo scadere di ogni minuto vengono rilevate la frequenza cardiaca e la saturazione emoglobinica, oltre al numero di metri percorsi durante il test.
La distanza target varia in base alla persona. Viene stimata usando la seguente formula:
Uomini: 867 - (5,71*età) + (1,03*statura)
Donne: 525 - (2,86*età) + (2,71*statura) - (BMI)
Nel caso i valori di ossigenazione durante e a seguito del test diventino inferiori a 90%, si consiglia di attivare il numero regionale 800 894 545 o il numero unico di emergenza (112) nel caso di sintomi gravi.
Dott.ssa Rachele Penati
Department of Physical Medicine and Rehabilitation
Istituti Clinici Scientifici Maugeri