Le allergie stagionali, chiamate comunemente “febbre da fieno”, sono molto diffuse tra la popolazione e sono dovute all’esposizione a sostanze volatili come i pollini.
Si manifestano solo in determinati periodi dell’anno, specialmente in primavera, estate o autunno, a seconda di quale sia il fattore scatenante dell’allergia. I sintomi interessano principalmente le membrane di rivestimento del naso, inducendo rinite allergica, o le membrane di rivestimento delle palpebre e del bianco degli occhi (congiuntiva), provocando una congiuntivite allergica. La gravità dei sintomi varia in base alla stagione.
I pollini responsabili della comparsa della febbre da fieno variano in base alla stagione:
-primavera: generalmente alberi --> quercia, olmo, acero, ontano, betulla, ginepro e ulivo;
-estate: graminacee --> erba Bermuda, fleo, paleo odoroso, erba mazzolina e sorgo, ed erbe infestanti --> cardo selvatico e piantaggine;
-autunno: ambrosia.
SINTOMI
Questo tipo di allergia può causare prurito al naso, al palato, al retrofaringe e agli occhi. La componente pruriginosa può manifestarsi gradualmente o improvvisamente, mentre il gocciolamento nasale è caratterizzato da una secrezione acquosa di colore chiaro e a volte ostruzione nasale.
Nei bambini l’ostruzione nasale può causare un infezione dell’orecchio. La mucosa nasale può divenire gonfia e assumere un colore rosso-bluastro. Spesso i seni paranasali possono ostruirsi, causando cefalea e occasionalmente infezioni sinusali (sinusite).
Gli occhi possono lacrimare anche in maniera abbondante e prudere. Può comparire arrossamento del bianco degli occhi e gonfiore delle palpebre. In questa situazione portare lenti a contatto può irritare ulteriormente gli occhi.
Altri sintomi includono tosse, sibilo e talvolta irritabilità e disturbi del sonno.
Molti soggetti con rinite allergica sono anche affetti da asma (che induce sibili respiratori), causata dagli stessi allergeni che contribuiscono alla rinite allergica e alla congiuntivite.
DIAGNOSI
Per effettuare una corretta diagnosi occorre:
-una valutazione medica;
-talvolta un test cutaneo o un test allergene-specifico con dosaggio delle immunoglobuline.
La diagnosi di allergie stagionali si basa sui sintomi e sulle circostanze in cui si manifestano, ossia se si verificano solo in determinate stagioni. Queste informazioni possono consentire ai medici di identificare l’allergene.
Le prove allergiche possibili sono:
-valutazione della secrezione nasale --> se contiene eosinofili, globuli bianchi prodotti in grandi quantità durante una reazione allergica;
-prick test cutanei --> possono confermare la diagnosi e permettere l’identificazione dell’allergene. Una goccia di ogni estratto viene applicata sulla superficie cutanea del soggetto e poi fatta penetrare con un ago. Quindi si osserva l’eventuale reazione eritemato-pomfoide (una tumefazione pallida, leggermente in rilievo e circondata da una zona arrossata);
-test allergene-specifico con dosaggio delle immunoglobine (lgE) su sangue.
TRATTAMENTO
In caso di sintomi nasali:
-spray nasali a base di corticosteroidi
-farmaco antistaminico - assunto per via orale o come spray nasale, può essere usato al posto od oltre lospray a base di corticosteroidi. Gli antistaminici vengono spesso usati con un decongestionante, come pseudoefedrina, per via orale;
-associazioni di antistaminici e decongestionanti - sono disponibili come farmaco da banco in un’unica compressa. Tuttavia i soggetti con alta pressione sanguigna non devono assumere un decongestionante, a meno che un medico non lo prescriva ed effettui un monitoraggio sugli eventuali effetti indesiderati. Inoltre le persone che assumono inibitori della monoaminossidasi (un tipo di antidepressivo) non possono assumere un prodotto che associ un antistaminico a un decongestionante;
-decongestionanti - disponibili come farmaci da banco, sotto forma di gocce nasali o spray. L’utilizzo non deve protrarsi per molti giorni perché l’impiego continuativo per una settimana o più può peggiorare o prolungare la congestione nasale (effetto rimbalzo) e causare congestione cronica. Da ricordare i possibili effetti collaterali degli antinstaminici, quali sonnolenza, bocca secca, visione annebbiata, stipsi, difficoltà a urinare, confusione e stordimento;
-lavaggio regolare dei seni paranasali - una soluzione salina calda (acqua e sale) può contribuire ad allentare ed eliminare il muco e a idratare le pareti nasali. Tale tecnica è definita irrigazione dei seni paranasali.
Se questi trattamenti sono inefficaci si può assumere un corticosteroide per via orale o tramite iniezione per un breve periodo di tempo (spesso per meno di 10 giorni), su prescrizione del medico curante.
In caso di sintomi oculari:
applicazione di un collirio normale (come le lacrime artificiali) può contribuire a ridurre l’irritazione. Evitare di indossare le lenti a contatto durante gli episodi di congiuntivite.
ATTENZIONE: i colliri a base di antistaminici causano il restringimento dei vasi sanguigni (vasocostrittore) e possono essere spesso efficaci (non necessitano prescrizione). Invece i colliri a base di cromoglicato e corticosteroidi vengono utilizzati nei casi più severi e necessitano di prescrizione medica.
Immunoterapia specifica (desensibilizzazione)
Qualora gli altri trattamenti si rivelino inefficaci, la vaccinoterapia desensbilizzante può essere d’aiuto.
È necessaria nelle seguenti situazioni:
-in caso di sintomi gravi;
-se non è possibile evitare il contatto con l’allergene (ex: per lavoro);
-quando i farmaci abitualmente usati per trattare la rinite o la congiuntivite allergica non riescono a controllarne i sintomi;
-se insorge asma.
La vaccinoterapia desensibilizzante specifica per la febbre da fieno deve essere iniziata dopo la stagione dei pollini, per prepararsi alla stagione successiva. Questa terapia presenta più effetti collaterali se iniziata durante la stagione dei pollini perché gli allergeni hanno già stimolato il sistema immunitario. Offre il massimo dell’efficacia se continuata per tutto l’anno.