Nella terza settimana del 2020, sono ancora aumenti i numeri di casi di sindrome simil-influenzale. Il numero di casi stimati in questa settimana è pari a circa 488.000, per un totale, dall’inizio della sorveglianza, di circa 2.768.000 casi.
Il contagio avviene entrando in contatto con goccioline di saliva o muco di una persona influenzata. Queste goccioline possono essere trasmesse parlando a distanza ravvicinata, tramite starnuti, oppure attraverso il contatto con superfici contaminate dal virus o da fluidi corporei con esso.
La comparsa dei sintomi influenzali avviene dopo circa una settimana dal contagio. Il periodo di incubazione può comunque durare dai tre ai sette giorni. Gli adulti con l’influenza sono contagiosi dai tre ai sette giorni dai primi sintomi, mentre i bambini possono trasmettere il virus per una durata superiore alla settimana.
L’influenza ha una durata diversa a seconda dell’età della persona colpita. Negli adulti dura circa sette giorni, nei bambini circa dieci.
SI! Assolutamente si! I virus dominanti sono i classici A/H1N1 e H3N2, che sono ceppi coperti dai vaccini disponibili. Infatti, anche se siamo a gennaio, è comunque consigliabile vaccinarsi per coloro appartenenti a classi a rischio (anziani, bambini con malattie specifiche, pazienti con patologie cardiovascolari,..).
NO. Gli antibiotici servono per le infezioni batteriche, ma non servono a niente nell’influenza, che è causata da dei virus. Oltre a non curare le infezioni virali come influenza e raffreddore, sono inefficaci anche contro molte forme di mal di gola e tosse. Gli antibiotici possono inoltre causare effetti indesiderati, fra cui disturbi intestinali ed eruzioni cutanee, anche gravi.
Un’ultima indicazione preziosa: evitare se infetti i luoghi affollati! Se non è possibile stare a casa, indossate una mascherina, lavate spesso le mani e buttate i fazzoletti appena usati!
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A settimana prossima,
Rachele Penati
Medico Chirurgo