Lo stress, come affermò il suo padre fondatore Hans Seyle, è “un concetto scientifico che ha avuto la fortuna di divenire troppo noto, ma anche la sfortuna di essere poco compreso”. Il termine indica lo sforzo e la tensione cui un materiale può essere sottoposto, rappresentando pertanto “una reazione aspecifica dell’organismo ad una serie di stimoli esterni (i cosiddetti stressors) che mettono in moto risposte fisiologiche e psicologiche di natura adattiva (cioè le reazione da stress)”.
In altre parole, lo stress provoca una reazione fisiologica in risposta ad esigenze determinate da stimoli esterni; questa reazione mobilita delle risorse per produrre una speciale energia, ad alto rendimento, definibile come energia da stress. Vi è quindi una modifica dell’equilibrio interno che corrisponde ad un’intensificazione della vitalità dell’organismo e che consente all’organismo di adattarsi e reagire al variare delle circostanze.
La nostra risposta adattativa si compone fondamentalmente di tre elementi:
lo stressor – cioè agenti stressanti, stimoli di diversa natura che provocano una reazione di stress, possono essere fisici, metabolici, psicologici, psicosociali, ecc,
l’individuo – esperienze precedenti, struttura genetica, personalità, ecc.
l’ambiente – il contesto interno/esterno, l’interazione sociale, ecc in cui essi interagiscono.
Lo stress non è necessariamente qualcosa di negativo, vi è una distinzione tra distress ed eustress.
Il distress si ha quando stimoli stressanti, ossia capaci di aumentare le secrezioni ormonali, instaurano un logorio progressivo sino alla rottura delle difese psicofisiche. Si realizzano cioè situazioni in cui le condizioni di stress, e quindi di attivazione dell’organismo, permangano anche in assenza di eventi stressanti.
Lo stress positivo o eustress si ha, invece, quando uno o più stimoli, anche di natura diversa, allenano la capacità di adattamento psicofisica individuale. L’eustress è una forma di energia utilizzata per poter più agevolmente raggiungere un obiettivo.
La valutazione degli eventi è pertanto il nodo cruciale per comprendere l’impatto stressogeno di un evento. Non è infatti lo stress che ci uccide, ma la nostra reazione ad esso.
-Pratica attività fisica: l'uomo è prima di tutto un animale motorio per il quale un’adeguata attività fisica risulta indispensabile per la salute psico-fisica. Inoltre, una buona postura, al pari di una buona respirazione, svolgono un ruolo determinante nella salute psichica.
-Segui una dieta alimentare sana: gli alimenti non solo forniscono le materie prime per le cellule del nostro corpo ma si trovano anche a stretto contatto, nelle pareti intestinali, con i principali sistemi di regolazione del nostro organismo (sistema endocrino, immunitario e nervoso).
-Cerca di praticare l'empatia: ognuno vive ogni situazione a suo modo, filtrandola in base a esperienza passate, convinzioni, preconcetti e condizionamenti. Per comprendere il nostro collega, amico o vicino di casa, e per comunicare con lui in maniera efficace dovremmo provare ad entrare nella sua realtà e a metterci nei suoi panni.
-Concediti qualche gratificazione: svolgere attività gratificanti, anche sfruttando i propri talenti, fa bene e diminuisce lo stress!
-Prova qualche tecnica di rilassamento: quando siamo rilassati diamo il meglio di noi stessi dal punto di vista mentale e fisico. Da ciò l'importanza del sonno profondo e delle tecniche di rilassamento (training autogeno, concentrazione sul respiro, esercizi di yoga, etc.).
Per informazioni su come gestire lo stress in azienda, su come formare i propri dipendenti perché reagiscano positivamente allo stress, per attività di teambuilding e per valutazioni stress lavoro-correlato, scriveteci a commerciale@tecnoimp.it